


Tu credi nella bellezza della casualità?
Perché è proprio per caso che sono capitata nel tredicesimo arrondissement, un vasto quartiere nella zona sud-est di Parigi, completamente al di fuori delle rotte turistiche. Ero da sola, ben lontana dalla Tour Eiffel, stanca dopo il volo cancellato - quindi in ritardo di un giorno sulla tabella di marcia - digiuna da 10 ore e distrutta dopo un incontro di lavoro...come poteva migliorare una giornata simile?
Beh...per caso, appunto!
L'azienda del meeting era a Ivry, un paesino poco oltre la Boulevard périphérique - una grande tangenziale che cinge la città - e di ritorno in metropolitana ho scelto una stazione a caso, Tolbiac. Ero esausta, affamata e, uscita alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti, mi sono ritrovata in una zona inaspettata: locali trendy, murales...persino una Chinatown! Nessuno quel giorno a Parigi era più contento di me.
Solo in seguito ho scoperto che l'Avenue du Ivry ospita il Quartier Asiatique, la Chinatown più grande d'Europa. Prova a immaginare cosa dev'essere il Capodanno cinese in queste vie!
Il XIII arrondissement è in netto contrasto con l'eleganza dei boulevard del centro e i murales a Parigi non sono esattamente l'attrattiva principale della città...ma ti va di scoprirli insieme? 😉
“L’Age d’Or”, 2019

L'opera è di Christian Guémy, in arte C215. A colpi di stencil e colori acrilici, con i suoi murales cerca di porre il focus sugli emarginati, i senzatetto, i bimbi di strada. Spesso si sposta per raggiungere le aree più degradate e portare il suo messaggio di denuncia sociale. Questo artista ti sconfinfera? Lo credo bene: è stato definito "la risposta francese a Banksy".
Questo murale è ispirato a un ragazzino delle favelas di San Paolo del Brasile, con lo sguardo penetrante e stanco che può avere solo un bimbo privato dell'infanzia. Il soggetto è in voluto contrasto con il nome del locale sottostante, che tradotto significa "gli anni d'oro", quelli che i bambini nati in certe parti del mondo non avranno mai. Il viso dorato del bambino è adombrato dai colori che tipicamente evocano la malinconia: viola, nero, blu.
Dove si trova?
Rue du Doctor Magnan 26 (sopra l'omonimo ristorante "L'Age d'Or").
La fermata metro più vicina è Tolbiac, linea 7 "Ivry - Villejuif - La Courneuve".
Curiosità: vedi il murale accanto, quello con i felini? Ecco...io pensavo di avere le traveggole, invece ho scoperto che lo cambiano continuamente! Questo è il soggetto che io ho visto a giugno 2022 ma, se cerchi con la street view di Google Maps, scoprirai che in periodi diversi ci sono murales diversi. Che dire, senza parole!
“Le Chat”, 2013 e “Liberté, Égalité, Fraternité”, 2016
"Le Chat" è un'altra opera di C215, che considera il gatto un po' come la sua firma distintiva. L'animale, forse perché è il randagio per eccellenza, vuole evocare la vita di strada, ma anche la dolcezza dell'arte, che può esser sia selvaggia che addomesticata proprio come un gatto.
"Liberté, Égalité, Fraternité" invece è di Shepard Fairey, artista statunitense, in arte Obey. La Marianne, rappresentazione allegorica della Repubblica francese, è stata dipinta con i colori della bandiera e in memoria della strage del Bataclan del 2015. Il soggetto vuole essere una prova di solidarietà e un invito ai parigini a non smettere di credere nei loro valori, resi eterni dal motto della Rivoluzione Francese.
Dove si trovano?
Rue Nationale, di fronte alla fermata della metro Nationale, linea 6 "Étoile - Nation".

“Turncoat”, 2018

"Turncoat" è un'opera dello street artist londinese D*Face, pseudonimo di Dean Stockton. I suoi tratti distintivi sono l'estetica pop e la satirizzazione della stessa, in particolare del "sogno americano".
Amante dei graffiti e del punk, Stockton ha studiato illustrazione e graphic design e ama rappresentare personaggi disfunzionali, vittime del consumismo e del desiderio di celebrità. Questo è il secondo dei suoi murales a Parigi.
Il soggetto è una ragazza dipinta con una palette di blu, una scelta insolita per quest'artista. La parola "turncoat" significa "voltagabbana", ma non è chiaro se si riferisca alla ragazza stessa o se sia un'esternazione furiosa di lei, tradita da qualcuno.
Hai notato le piccole ali dipinte sul soggetto? Sono la sua firma distintiva.
Dove si trova?
Boulevard Vincent Auriol 155, praticamente di fronte ai murales "Le Chat" e "Liberté, Égalité, Fraternité".
“La Mére et l’Enfant”, 2017
Ormai hai capito che mi piace C215, vero? 😛
Anche quest'opera è sua e rappresenta una donna con il suo bambino. Il murale è stato realizzato per il "Centre Maternel Nationale Ledru-Rollin-Nationale".
C'è anche la parola "pace" scritta in più lingue. Tu riesci a riconoscere qualche lingua? Io per ora ho individuato il tedesco "Frieden" e l'inglese "peace".
Dove si trova?
All'angolo tra Rue Jean Sébastien Bach e Rue Docteur Victor Hutinel.
C215 è un artista di spiccata sensibilità e di grande cultura. È stato definito "street artist umanista", perché grande amante del Rinascimento e di maestri come Caravaggio e Botticelli, un vero e proprio anello di congiunzione tra l'arte e la strada. Perché tu possa capire appieno la sua filosofia, ti lascio una sua citazione:
"Je préfère penser que les gens partent traquer des œuvres d’art le week-end plutôt que d’aller faire du shopping comme c’était le cas quand j’étais petit. Ces loisirs sont moins consuméristes, c’est une évolution de société."
Traduzione: "Preferisco pensare che la gente vada a caccia d'arte nei fine settimana, piuttosto che a fare shopping come accadeva quando ero piccolo. Questi hobby sono meno consumistici, è un’evoluzione della società."

Ovviamente i murales non sono finiti qui, anzi: c'è un vero e proprio progetto in corso per trasformare il tredicesimo distretto di Parigi in un museo a cielo aperto. Ti lascio ancora qualche foto per gradire, ma non ti dirò né dove sono, né di chi sono. È il bello di andare a caccia di murales: i prossimi devi trovarli tu 😉
Alla prossima, anzi, au revoir!


